Lettera aperta per l'Università e la Ricerca promossa dalla Rete delle Società Scientifiche
Comunicato Stampa
104 Società scientifiche italiane
per l’autonomia, il finanziamento e la dignità dell’università e della ricerca
Lettera aperta della Rete delle Società Scientifiche a governo e Parlamento
Una Lettera aperta per l’università e la ricerca, per difenderne l’autonomia, chiederne il rifinanziamento, evitare che la valutazione diventi controllo del governo, assicurare concorsi che premino la qualità. Sono cinque i punti fermi del testo lanciato dalla Rete delle Società scientifiche:
- L’autonomia universitaria è un bene pubblico da difendere.
- La ricerca libera e di qualità richiede fiducia e risorse, non commissariamenti.
- La valutazione deve essere al servizio della crescita, non del controllo burocratico.
- Il finanziamento stabile dell’università è una scelta strategica per il futuro del Paese.
- E’ necessario attivare un programma di finanziamenti regolari per concorsi per l’immissione in ruolo di giovani ricercatori.
La Lettera aperta ha raccolto finora l’adesione di 104 Società scientifiche e altri consensi sono in arrivo.
In un momento cruciale per l’università e la ricerca: “Dopo anni di sottofinanziamento strutturale e di crescente burocratizzazione, e dopo il diluvio effimero dei finanziamenti PNRR” - si legge nel documento -, “si profila oggi il rischio di un ulteriore arretramento: un sistema sempre più centralizzato, meno libero, meno capace di produrre sapere critico e innovazione”.
Il testo ricorda il sottofinanziamento esistente e chiede al governo di stabilizzare la spesa per ricerca pubblica e università allo 0,7% del prodotto interno lordo, un livello raggiunto nel 2023 grazie ai fondi straordinari del PNRR. Solo con un tale impegno si potrebbero offrire prospettive a una generazione di giovani studiosi.
Forti preoccupazioni desta il decreto del Consiglio dei Ministri appena approvato che pone l’ANVUR – l’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca - sotto il controllo del governo. Ancora più grave è il progetto che prevede l’arrivo di un rappresentante del governo in tutti i Consigli di amministrazione delle Università pubbliche. La Lettera aperta ricorda che l’autonomia universitaria, “non è un privilegio corporativo, ma un principio costituzionale (art. 33) e una condizione imprescindibile per la qualità della ricerca e della didattica”. A questo proposito, sostengono le Società scientifiche, “un sistema universitario vitale ha bisogno di pluralità, libertà di indirizzo e responsabilità locale, non di una catena di comando uniforme e gerarchica”.
La Rete delle Società Scientifiche sostiene che “La CRUI, come conferenza dei rettori, non può limitarsi a recepire le decisioni del governo”. Allo stesso modo “il CUN – che sarà presto investito da una riforma annunciata dal governo - deve mantenere il suo ruolo di espressione di tutte le componenti del mondo accademico”.
La Rete delle Società Scientifiche chiede a governo e Parlamento di ascoltare la voce della comunità accademica e di aprire un confronto sulla governance del sistema, sui meccanismi di finanziamento e di reclutamento e sul ruolo della valutazione, perché “difendere l’università pubblica e la ricerca indipendente significa difendere la democrazia, la cultura e il futuro dell’Italia”.
Roma, 26 novembre 2025
Il testo completo della lettera e la lista dei primi firmatari è disponibile online al seguente link: https://shorturl.at/YqKUe.
Per comunicare nuove adesioni, per contatti e media: Gabriele Carchella, societascientifiche2024@gmail.com, tel. 329 4025813
La Rete delle Società scientifiche italiane raccoglie le 122 Società scientifiche che hanno sottoscritto il documento ‘I rischi di ridimensionamento dell’università e della ricerca’ pubblicato dal sito ‘Scienza in rete’ il 10 ottobre 2024. I documenti della Rete sono disponibili qui: https://www.scienzainrete.it/rete-delle-societ%C3%A0-scientifiche-italiane
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